Kandinskij
Wassily Kandinskij, padre dell' Astrattismo, nasce a Mosca nel 1866.
Durante la sua infanzia la prima forma d’arte con cui entra in contatto fu proprio la musica, infatti per diversi anni studiò pianoforte e violoncello, lasciando così un’impronta musicale che non verrà mai cancellata.
Gli studi di Kandinskij avrebbero preso poi una direzione diversa, studiando legge e laureandosi in giurisprudenza a ventisei anni. La passione per l’arte è però più intensa del desiderio di far carriera come uomo di legge e così si trasferì a Monaco per studiare arte.
Il suo percorso di formazione artistica si basò da subito sulla sperimentazione, che lo portò a teorizzare principi rivoluzionari per tutta l’arte del XX secolo. Nel 1911, fonda con il collega Franz Marc il gruppo avanguardistico Il Cavaliere Azzurro, nasce così ufficialmente l’Astrattismo.
La pittura per Kandinskij si trasforma sempre più una sorta di composizione musicale, una “sinfonia di colori” come egli stesso la definiva.
Impressione III, Vasilij Kandinskij, 1911, olio su tela, 77,5 cm x 100 cm,
Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco
Produzione artistica
In Kandinskij, pittura e musica si fondono in un’unica forma d’arte sinestetica, che travolge l’osservatore. Dal 1909 in poi, l’artista delinea tre stadi di differenziazione nel percorso di astrazione della sua pittura. Essi sono:
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IMPRESSIONI: Sono impressioni dirette della natura esteriore;
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IMPROVVISAZIONI: Espressioni inconsapevoli, improvvise di eventi mentali, impressioni della natura interiore;
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COMPOSIZIONI: Espressioni che hanno la stessa origine mentale, frutto di ricerche e riflessioni che richiedono un lavoro lento, con studi preliminari e abbozzi. Nonostante ciò esse non ubbidiscono al calcolo mentale.
Durante la sua vita Kandinskij realizzò: sei impressioni, trentasei improvvisazioni e dieci composizioni.
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Le impressioni, l improvvisazioni e le composizioni differiscono tra loro per il tempo trascorso tra la visone dell’ oggetto e la realizzazione dell’opera, e per la scelta compositiva da parte dell'artista, traducendosi in una maggiore o minore riconoscibilità delle forme. Le impressioni sono riconoscibili mentre le composizioni no.
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"Fin dal principio" scrisse l'artista, "quella parola, "Composizione" suonò alle mie orecchie come una preghiera".
L'ispirazione della musica
Nel 1910 Kandinskij inizia a lavorare alla sua opera teorica più articolata, “Dello spirituale nell’arte”, in cui viene alla luce tutta la complessità del suo progetto artistico. Egli vuole dimostrare il primato della musica sulle altre arti perché “i musicisti possono fare arte senza bisogno di raccontare qualcosa di realistico” ma in contemporanea, dimostra che la pittura coincide con la perfetta espressione del mondo interiore dell'artista che va tradotto in suoni e colori. Per Kandinskij anche i punti, le linee e le forme concorrevano a creare la sinfonia delle sue opere. Il colore è imprescindibile dalla forma. Alcuni possono essere rinvigoriti da certe forme e indeboliti da altre.
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Uno degli eventi fondamentali che lo ispirò fu il concerto del compositore Arnold Schönberg a cui Kandinskij assistette a Monaco nel 1911. Schonberg eseguì il Quartetto per archi op.10 e i Klavierstücke op.11, il pittore rimase talmente colpito dall’esecuzione che riportò sulla tela le emozioni provate durante il concerto. Nacque così l'opera: “Impressione III” o “Konzert”.
"La musica di Schömberg ci conduce in una regione nuova, dove le esperienze musicali non sono acustiche, ma puramente psichiche.”
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legate a un’esperienza diretta della natura esteriore
dipinti scaturiti da un evento di natura interiore
frutto di ricerche e riflessioni